domenica 29 novembre 2020

29 Novembre - La Madonna apparve a Beauraing (Belgio)

 

Beauraing è una piccola cittadina nel sud del Belgio. E’ qui che a partire dal 29 novembre 1932 la Madonna appare a cinque ragazzi per 33 volte, fino 3 gennaio 1933.

I veggenti sono: Fernande Voisin, di 15 anni, Andrée Degeimbre, 14 anni, sua sorella Gilberte di 9, Albert Voisin di 11 anni e sua sorella Gilberte.

Nella sera del 29 novembre Albert si reca assieme a Fernande, Andrée e Gilberte al convento delle Suore dove la sorella Gilberte resta abitualmente fino alle 18,30 per studiare. Dopo essere passati all’altezza della piccola grotta di Lourdes, di fronte alla ferrovia che costeggia il giardino del convento, si dirigono verso la porta del convento e suonano il campanello. Mentre i ragazzi attendono che qualcuno gli venga ad aprire, Albert si volta per guardare verso il terrapieno della ferrovia. E li vede qualcosa che lo lascia attonito; indicando agli altri la direzione con la mano, grida: “Guardate! La Madonna cammina sul ponte”.

In un primo momento le ragazze rimangono incredule ma poi anche loro vedono la figura luminosa di una donna vestita di bianco che cammina, lentamente, con le mani giunte e sostenuta da una nuvola che Le nasconde i piedi. Quando la sorella di Albert, Gilberte, va ad aprire alla porta del convento ancora non si è accorta di quello che sta succedendo ma quasi subito anche lei nota quella meravigliosa Signora vestita di bianco.

I ragazzi all’inizio si sentono attratti dalla prodigiosa visione ma poi si fanno sopraffare dalla paura e fuggono senza neanche voltarsi indietro.

Nei giorni seguenti essi si recheranno ogni sera nel luogo dell’apparizione, accanto ad un albero di biancospino vicino alla grotta, per recitare il Rosario ed attendere la venuta della Signora. Ma la Madonna non apparirà tutte le sere.

I piccoli veggenti col passare dei giorni vengono accompagnati al loro appuntamento con la Vergine da una folla di gente che si fa di volta in volta sempre più numerosa.

Quando inizia l’apparizione i ragazzi cadono in ginocchio tutti e cinque simultaneamente sul duro ciottolato della strada, con una forza tale da lasciare esterrefatti i presenti. Eppure pare che i ragazzi non abbiano mai riportato alcun genere di ferita o contusione. Le persone che assistevano rimanevano meravigliate anche dall’insolito tono di voce dei ragazzi quando pregavano, molto più alto di quello abituale.

Quando gli veniva chiesto di descrivere la Madonna, i ragazzi erano concordi nel dire che la “bellissima Signora” era vestita con una veste bianca e teneva le mani giunte come se pregasse, con raggi di luce intorno alla testa.

Nell’apparizione del 5 dicembre Albert chiede alla Signora: “Siete la Vergine Immacolata?”, la Signora, sorridendo, annuisce con un cenno del capo; allora Albert le domanda: “Che cosa ci chiedete?” e la Madonna risponde: “Di essere molto buoni”; “In che giorno dobbiamo tornare” chiede allora Albert, “Il giorno dell’Immacolata Concezione” risponde la Madonna.

Il 13 dicembre i ragazzi chiedono ancora una volta alla Madonna: “Che cosa volete che facciamo per Voi?”, “Una cappella” risponde la Madonna.

Nell’apparizione del 21 dicembre Maria rivela ai ragazzi il suo nome: “Sono la Vergine Immacolata”.

Martedì 23 dicembre, Fernande Le chiede “Perché venite qui?”; la Madonna risponde: “Perché si venga qui in pellegrinaggio”.

Il 27 la Beata Vergine appare solo a Fernande con un cuore d’oro circondato di raggi; questo cuore viene visto anche dagli altri veggenti nell’apparizione del 30 dicembre. La Vergine dice a Fernande: “Pregate, pregate molto!”.

Il 28 dicembre la Madonna annuncia ai ragazzi: “La Mia ultima apparizione avverrà presto”.

Nell’apparizione del 1° gennaio Maria dice ai ragazzi: “Pregate sempre!” e il 2 gennaio annuncia: “Domani dirò qualcosa a ciascuno di voi in particolare”.

Il giorno dell’ultima apparizione l’afflusso di gente è enorme: 25.000-30.000 persone. Per chilometri e chilometri la strada che porta al luogo delle apparizioni è gremita di visitatori e file di automezzi. I ragazzi iniziano la recita del Rosario e dopo le prime due decine quattro di loro cadono in ginocchio in estasi; Fernande allora scoppia in lacrime perché non vede la Madonna come gli altri. Maria affida a Gilberte una promessa: “Convertirò i peccatori”. Ad Andrée dice: “Sono la Madre di Dio, la Regina del Cielo. Pregate sempre” e quindi scompare.

Alla fine dell’apparizione, mentre i quattro ragazzi vengono interrogati, Fernande rimane ancora in ginocchio. Improvvisamente la ragazza ed altre persone presenti sentono come un rumore di tuono e vedono una palla di fuoco sul biancospino. La Vergine appare a Fernande e le chiede: “Amate Mio Figlio? Mi amate?”, la ragazza risponde di sì e la Madonna allora le dice: “Allora sacrificatevi per Me”.

In quel momento la Beata Vergine iniziò a risplendere di una luce brillantissima, estese le braccia e i ragazzi poterono vedere il Suo Cuore d’oro. Prima di scomparire la Madonna li salutò dando loro un “Addio” che significava la fine definitiva delle apparizioni.

Fonte: La Madonna del giorno

giovedì 26 novembre 2020

26 Novembre - Apparizione della Madonna ad Ostiglia


Il Santuario ebbe origine da un’apparizione della Madonna avvenuta verso la fine del ‘300: una pastorella sordomuta si trovava in località Casone (così si chiamava allora la Comuna) quando la Vergine le apparve guarendola e dicendole:

“Sono la Madonna. Dì a quelli di Ostiglia che costruiscano qui una chiesetta in mio onore: verrà molta gente, farò molte grazie“.

La giovane riacquistò la parola e per soddisfare il desiderio della Madonna, fu costruita una piccola cappella chiamata “del Casone”, probabilmente perché vicino si trovava un capannone di tronchi e coperto di paglia, nel quale i contadini, in estate, erano soliti depositare la legna ed il fieno e d’inverno i pastori vi passavano la notte con il gregge.
Di questa cappella non rimane che qualche residuo di muro ed uno sbiadito affresco del Quattrocento raffigurante la Madonna con il Bambino, tra le figure di Sant’Antonio Abate e di Santa Lucia, gelosamente custodito sulla parete esterna dell’attuale Santuario, a testimonianza della storia.


Prima di essere interamente ricostruito nelle forme che oggi ammiriamo, il Santuario era designato con la denominazione di “Oratorio della Beata Vergine del Cason“.
Ben presto il concorso dei fedeli si intensificò e i prodigi si moltiplicarono, ma con il tempo e l’avversità degli eventi, la cappella andò in rovina. Si decise, pertanto, di ricostruirla.

Fonte: Santuario

martedì 24 novembre 2020

24 Novembre - La Madonna appare a Savigliano (CN)


Il Santuario della Madonna dell'Apparizione

La frazione "Apparizione" di Savigliano sorge a circa quattro chilometri dalla città stessa, verso sud-est. Si tratta di un’alta costruzione del 1649, eretta su una chiesa pre-esistente, con facciata classica e tozzo campanile. La chiesa è a croce latina con cupola. Vi si conservava, un tempo, un pregevole dipinto di Francesco del Cayro (1650) ritraente la Vergine che appare alla "Beata Petrina".

La storia dell'Apparizione alla "Beata Petrina".

Secondo la tradizione il fatto avvenne nel novembre del 1639. La donna, il cui vero nome era Petrina Tesio, era nativa di Lagnasco e sposa di un contadino della zona. Accadde questo: Petrina si allontanò da casa facendo preoccupare suo marito che la cercò dappertutto fino a quando, dopo diversi giorni, la moglie riapparve sulla soglia di casa e raccontò al marito che aveva perso la memoria ed era vissuta nei boschi come i selvaggi.

Nel bosco Petrina aveva incontrato una donna che stava sospesa tra i rami, ed essa le aveva detto:
- Torna a casa tua perché tuo figlio e tuo marito sono in pena per te -.

La gente, quando seppe che Petrina era stata curata dalla Madonna, andò a pregare sul luogo dell’Apparizione dove sorse dapprima, per l'interesse del Vescovo, un pilone; questo divenne poi una cappella, officinata dai Benedettini di Santa Maria della Pieve.

Infine si costruì il Santuario nel 1649.

Fonte:

Sito - Maria di Nazareth

sabato 21 novembre 2020

21 Novembre - La Madre Santissima del Lume

La storia della Madonna del Lume è davvero speciale. E non soltanto per il suo arrivo misterioso a Melara, ma anche per come sarebbe stato dipinto il quadro.
 Il missionario gesuita padre Giovanni Antonio Genovesi (1684-1743), di Palermo, desiderava portare con sé in missione un’immagine della Madonna, come patrona speciale del suo apostolato. 
Incaricò quindi una religiosa veggente di farsi indicare dalla Madre di Dio l’immagine e l’invocazione con cui Ella avrebbe voluto essere venerata nel particolare significato missionario.


Una mattina del 1722, dopo essersi accostata alla S. Comunione, ritiratasi in un angolo della chiesa, mentre era assorta in Dio vide avvicinarsi la Regina degli Angeli, in aspetto straordinario, bella, graziosa ed amabile. Effondeva dal suo celestiale aspetto un fascio di luce così vivo, così sfolgorante tale da assaporare la piena Comunione con Dio attraverso la Santa Vergine.


Ella vide una schiera di Angeli che circonda il suo volto, sorreggendo sul capo della Vergine una corona. La Vergine vestita da una lunga veste bianca, una fascia tempestata di gemme preziose le cingeva con leggerezza i fianchi, le pendeva dagli omeri un magnifico manto azzurro. Ella reggeva in grembo Gesù Bambino sorridente. Con la mano destra un'anima peccatrice nell'atto di precipitare all'inferno, e la sinistra un angelo in ginocchio sorreggeva un cestino sul quale Gesù conservava i cuori dei peccatori convertiti, per intercessione della Madre.
Di fronte a questa visione la veggente, disse: perchè oggi, o sovrana Signora, mi onorate della vostra presenza? Perchè alla vostra presenza è coronata dall'amabile Gesù Bambino? La Santa Vergine rispose: "Non ricordi la preghiera che dovevi rivolgermi da parte di quel religioso, che con tanto impegno te ne supplicò? Digli che il suo nobile pensiero mi è gradito, che metto sotto la mia protezione il suo ministero apostolico, che voglio essere dipinta su tela come ora mi vedi e voglio essere invocata con il nome di Madre SS. del Lume".

Subito Padre Genovese chiamò un pittore al quale la veggente descrisse la visione e raccomandò che la tela corrispondesse al desiderio della Madonna. Dopo una prima realizzazione pittorica non fedele all'apparizione, sotto la guida della veggente a cui si manifesto nuovamente la Vergine, il pittore riuscì a realizzare l'opera tanto desiderata.
L'immagine fu portata dalla Sicilia nella città messicana di Leòn dal missionario Giuseppe Ignazio Genovese, fratello di Giovanni Antonio, e che successivamente nel 1849 venne proclamata come patrona della città. La diffusione del culto si sparse ben presto nel palermitano ed in tutta la Sicilia e successivamente nel mondo, grazie all'opera del Padri gesuiti e dai tanti fedeli devoti. Il 6 febbraio 1738 con un breve atto apostolico Papa Clemente XII autorizzò il Culto a Maria SS. del Lume, stabilì la data della festa nella seconda domenica di settembre e concesse indulgenza plenaria ai devoti che nel giorno a Lei dedicato partecipano santamente e con devozione alla Santa Messa.

Nel prodigioso dipinto la Madonna salva un’anima che sta per essere portata dal demonio all’inferno.

Fonte:Parrocchia

Sito

Preghiera alla Madre Santissima del Lume

Madre SS. del Lume, Madre della Luce divina che emana da Dio Padre, da Dio Figlio e da Dio Spirito Santo, noi Tuoi figli avvolti come siamo da profonde tenebre che ad ogni momento ci spingono verso mortali precipizi, corriamo a Te, verso la Tua luce per essere illuminati, guidati, protetti e aiutati a percorrere un buon cammino reso sicuro dal Tuo im­macolato chiarore. Ave Maria ...

Madre del Santo Lume

guida chi a Te ricorre

chi t'ama e chi desia

venir vicino a Te

Madre del Santo Lume, la Tua splendida immagine è un libro che ci fa profondamente meditare. Il Tuo sorriso ci incoraggia ad avvicinarci a Te con filiale confidenza per porgerti la nostra mano ed essere trattenuti dal cadere nel fuoco eterno. Ci spinge a donare il nostro cuore al dolcissimo Bambinello che porti in braccio e che Lui, con gesto, che ci ricorda quanto avvenne a Cana dove risaltò il Tuo amore materno, lo offro a Te perché lo purifichi, lo riscaldi e ne faccia sua dimora. Ave Maria ...

Madre del Santo Lume

noi ti doniamo il cuore

fa' che dimori in esso

l'amabile Gesù

Madre SS. del Lume, non possiamo dimenticare le anime del Purgatorio che con tanta ansia attendono la Tua luce che dissipi le pene di quel carcere. Per esse Ti preghiamo. Non tardare a liberarle, special­mente quelle più abbandonate e quelle dei nostri pa­renti, benefattori e amici. Ave Maria ...

Madre del Santo Lume

Luce dei figli erranti

le Anime Purganti

accogli su nel ciel.

giovedì 19 novembre 2020

20 Novembre - Apparizione della Madonna alla Bossola

"Voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie".

La protagonista del fatto miracoloso che portò alla costruzione del Santuario è Maria, una ragazza tredicenne di Garlasco, che aveva perso l'uso della parola durante l'eccidio di tutta la sua famiglia ad opera di bande di soldati che all'epoca si fronteggiavano sul territorio. Maria aveva portato gli animali al pascolo tra le querce ed i cespugli di biancospino della "Busslà". Verso mezzogiorno vedendo il cielo rabbuiarsi e pensando a un temporale, si rannicchiò sotto l'edicola con l'immagine della Vergine. All'improvviso, un globo di luce andò a posarsi sopra un cespuglio di busslà (biancospino).

Apparve la figura della Madonna che disse alla ragazza: "Maria Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai alla gente di Garlasco".

Maria, ancora scossa, tornò in paese. Grande fu la sorpresa dei compaesani nell'udire la ragazza ripetere, con la sua voce, quelle parole udite alla "busslà". Della giovane pastorella – che cominciarono a chiamare Maria Benedetta – non si ebbe più notizia. La tradizione vuole che si sia ritirata in un monastero di clausura, alla Cascina Veronica, vicino al torrente Terdoppio, dove pare sorgesse un convento di monache vallombrosane.

Il messaggio del quale si fece ambasciatrice non cadde nel vuoto. La comunità di Garlasco, attorno all'immagine murale di Maria Vergine, cominciò a costruire una "casa", una grande casa, che i secoli via via trasformeranno nel Santuario che oggi si impone, in tutta la suggestione architettonica, nella piana Lomellina. Le cronache collocano l'evento prodigioso nell'anno 1465.

Fonte: Santuario

lunedì 9 novembre 2020

9 Novembre - La Madonna apparve ad una contadina di Nocera Superiore


Materdomini è uno dei più antichi Santuari mariani della Campania. Vanta un migliaio di anni di storia che frammista alla leggenda, rende vivace ed interessante, sia il discorso strettamente religioso, sia quello rigorosamente storiografico.

L'immagine della Vergine fu ritrovata miracolosamente sotto terra, conservata tra due lastre di marmo. Secondo la tradizione, nell'anno 1041, una contadina, conosciuta col nome Caramari, ebbe una visione secondo la quale la Madonna le chiedeva di scavare sotto una quercia, all'ombra della quale la giovane riposava, perché lì si trovava una Sua effige miracolosa.

Le prime ricerche non ebbero risultato alcuno, solo in seguito superando lo scetticismo dei più, si continuò a scavare e, in una cisterna fu trovato lo splendido dipinto della Santa Vergine. Successivamente al ritrovamento, la Sacra Icona, che non aveva nome, ebbe il titolo di Mater Domini, cioè, Madre del Signore. La devozione per la Sacra Immagine, alimentata da numerosi miracoli, (resurrezione di morti, guarigioni di ciechi e liberazioni di ossessi), crebbe rapidamente.

domenica 8 novembre 2020

8 Novembre 1620 - Miracolo della Montagna Bianca


"Dagli occhi di Gesù, Maria e Giuseppe uscirono raggi luminosi che accecarono i nemici e li costrinsero alla fuga" (ct. Tutti i giorni con Maria, Ed. Ares). 

Su invito di Ferdinando II il padre Generale dei Carmelitani Scalzi della Congregazione italiana, lo spagnolo Padre Domenico di Gesù Maria, partì per Monaco di Baviera per unirsi alle truppe di Tilly e Carlo Bonaventura Buquoye, in partenza per Praga attraverso la Boemia meridionale.

Padre Domenico trovò fra i beni confiscati ai Giovanniti un piccolo dipinto (28,5 x 17,5 cm) raffigurante l’adorazione dei pastori a Betlemme. In questo dipinto Maria, Giuseppe e i pastori avevano gli occhi perforati.

Il piccolo quadro è stato sfregiato dai protestanti boemi. Con questo dipinto padre Domenico accompagnò come guida spirituale l’esercito cattolico fino alla Montagna Bianca.

l 8 novembre 1620 scoppiò la battaglia della Montagna Bianca. La fortuna sembrava all’inizio arridere all’esercito protestante. Secondo una leggenda padre Domenico di Gesù Maria avrebbe allora benedetto le truppe con il quadretto, infondendo ai soldati cattolici il coraggio necessario per l’attacco decisivo vittorioso. Durante la battaglia alla Montagna Bianca (Praga) ottenne dal miracoloso quadretto una strepitosa vittoria emettendo vivissimi splendori che abbagliarono e sbaragliarono i nemici della fede cattolica. Tale battaglia segnava la fine del governo protestante in Boemia.

martedì 3 novembre 2020

3 Novembre - Nostra Signora di Coromoto (Venezuela)


La Vergine di Nostra Signora di Coromoto è la patrona del Venezuela. È venerata sia nella città di Guanare, dove è apparsa circa 350 anni fa, sia in tutto il paese. 

Quando la città di Guanare fu fondata nel 1591, gli indigeni che vivevano nella regione, i Cospes, fuggirono nella giungla a nord della città. Ciò ha ostacolato l'evangelizzazione che la Chiesa cattolica aveva intrapreso.

Un giorno del 1652, il capo Coromoto e sua moglie stavano attraversando un ruscello d'acqua e videro una Signora di straordinaria bellezza che disse loro nella sua lingua: "Andate alla casa bianca e chiedetegli di versarvi l'acqua sulla testa (battesimo ) per andare in paradiso ". Casualmente, è passato uno spagnolo di nome Juan Sánchez e Cacique Coromoto gli ha raccontato cosa era successo.

 

Juan Sánchez gli chiese quindi di arruolarsi con la tribù, che avrebbe visitato in otto giorni per insegnare loro tutto il necessario per versare l'acqua su di loro. In effetti, al suo ritorno, gli indigeni hanno marciato con lui ad angolo formato tra i fiumi Guanaguanare e Tucupido, dove hanno distribuito le terre e iniziato la catechesi, per prepararli al battesimo.


Molti indiani ricevettero il battesimo, non il Cacique che perse la giungla dove governava e non doveva obbedire. Questo lo ha fatto preparare la sua fuga. Tuttavia, sabato 8 settembre 1652, la Vergine riappare nella capanna, alla presenza di Coromoto, sua moglie, sua cognata Isabella e suo nipote. (È, tra l'altro, l'unica volta che la Santa Vergine appare a una famiglia). Il capo prende la freccia e mira a ucciderla. Mentre la Vergine Maria si avvicina a lui, Coromoto scocca la freccia e cerca di spingerla, ma lei scompare, lasciando un piccolo rotolo con la sua immagine in mano.
Il ragazzo corse a dirlo a Juan Sánchez, che con due suoi compagni si recò sul luogo dell'apparizione e raccolse la preziosa reliquia. Informarono le autorità civili ed ecclesiastiche, che pur non credendoci, decisero di portare la pergamena nella Chiesa di Guanare nel 1654, dove rimase in un reliquiario fino al 1987, quando fu incastonata nel piedistallo dell'immagine lignea che si trova oggi giornata nel tempio "Santuario Nazionale Nuestra Señora de Coromoto".

Il capo Coromoto fuggì nella giungla e vedendo che la Beata Vergine non aveva ottenuto nulla con lui, si lasciò mordere da un serpente velenoso. Poi si volse il cuore a Dio e cominciò a chiedere il Battesimo, amministrato da un barinese che passava di lì. Quando fu battezzato divenne un apostolo e chiese agli indiani di non separarsi dal missionario e di essere battezzato. In conseguenza di ciò, gli indiani Cospes formarono una fervida comunità di fedeli.


 

Fonte: La Vergine di Coromoto